La Sicilia, terra generosa dove splende il sole, brilla il mare e sbuffano i vulcani. Barocca e folkloristica sono aggettivi che la calzano a pennello. Le grandi civiltà antiche hanno lasciato qui un’eredità di incredibile valore. Basti pensare a La Valle dei Templi, area archeologica con importanti templi dorici risalenti al periodo ellenico, o a città quali Siracusa e Taormina sedi di noti Teatri Greci perfettamente conservati.
Nettamente evidenti anche gli influssi delle remote dominazioni di Arabi e Bizantini che hanno influenzato architettura, toponomastica urbana e cucina che in Sicilia è uno dei capisaldi per il turismo.

Nell’isola il concetto di “light meal” non trova un terreno fertile e tutto ruota intono al cibo. L’offerta gastronomica è forse la più ricca del mondo e conta tantissime specialità di street food. Non è insolito girare per i celebri mercati, anime pulsanti di molte città siciliane, con in mano un panino con la milza (panino ca’ meusa), le arancine, lo sfincione o un cannolo ripieno di ricotta farcito al momento. Deliziosi anche i piatti di pesce, il cous cous sempre cucinato a regola d’arte e i dolci a base di pasta di mandorle.
E considerando che buon cibo richiede sempre un vino che sia all’altezza, in Sicilia troviamo una grande varietà di vitigni con i quali vengono prodotti dei vini che ben si sposano con le eccellenze gastronomiche dell’isola.
Qui già quattro millenni prima di Cristo si faceva e si consumava vino e le condizioni pedoclimatiche dell’isola la rendono il luogo ideale per produzioni di carattere.
I terreni vitati regalano scenari da sogno grazie alle sconfinate tenute dislocate un po’ ovunque. I vitigni bianchi, che in Sicilia hanno trovato un habitat irripetibile altrove, sono poderosi con un profilo aromatico intenso.
Il Catarratto, diffuso soprattutto nel trapanese, è uno dei vitigni più antichi della Sicilia e quello con maggior personalità, carattere e potenzialità. Nei secoli scorsi era prevalentemente utilizzato insieme al Grillo e all’Inzolia per produrre il Marsala mentre da circa un decennio ha riconquistato un ruolo di primo piano se vinificato in purezza. Al palato risulta ben equilibrato con note fruttate e quel che più colpisce è una chiara vena minerale.
Poi c’è l’Inzolia, nota anche come Ansonica che è delicata, elegante e mai invasiva.
Con la sua uva si producono vini freschi che rievocano l’estate e le vacanze e offrono un’armonia di profumi suadenti e raffinati.
Oltre alle uve di vitigni autoctoni in Sicilia non è raro trovare filari di vitigni nazionali e internazionali che ben si adattano alle condizioni climatiche e territoriali della zona.
Un esempio è il Merlot, uno dei vitigni a bacca rossa più famosi e coltivati al mondo, che predilige i terreni collinari, e che in Sicilia viene spesso vinificato in purezza. Si tratta di un vitigno che germoglia presto e ha una maturazione piuttosto precoce. I suoi grappoli sono compatti, con acini piuttosto piccoli di colore blu molto scuro.

Il vino prodotto con quest’uva ha un colore rosso rubino intenso, un aroma fruttato e al palato risulta morbido ed elegante. Lo Chardonnay, anch’esso diffusissimo in tutto il mondo, trova un’ottima espressione in questa meravigliosa terra.
Vitigno a bacca bianca, la cui uva è dotata di grandi capacità di invecchiamento, è molto amato per l’incredibile varietà di componenti aromatiche che emergono in modi diversi a seconda dei terreni e dei climi dove viene coltivato.
È una varietà precoce e in Sicilia matura intorno alla terza settimana di agosto. Dalle sue uve si possono ottenere vini fermi, frizzanti o spumanti con gradazione alcolica elevata e una discreta acidità. Se invecchiato può assumere note di frutta secca ed è particolarmente indicato per l’affinamento in barrique.